SKYLLA (Italiano)

SKYLLA (Italiano)

Greek Mythology >> Bestiary >> Skylla (Scylla)

Greek Name

Σκυλλα

Transliteration

Skylla

Latin Spelling

Scylla

Translation

Tear, Rend (skullô)

Scylla, Paestan red-figure krater C4th B.C., The J., Paul Getty Museum

SKYLLA (Scilla) era un mostro marino che infestava le rocce di uno stretto stretto di fronte al vortice di Kharybdis (Cariddi). Le navi che navigavano troppo vicino alle sue rocce avrebbero perso sei uomini per le sue fameliche teste guizzanti.

Homer descrive Skylla come una creatura con dodici piedi penzolanti, sei colli lunghi e teste macabre allineate con una tripla fila di denti affilati. La sua voce era paragonata al guaito dei cani., Questa descrizione di Skylla è probabilmente derivata dall’immaginario delle parole associate al suo nome-vale a dire, “eremita-granchio” (greco skyllaros), “cane” e “cane-squalo” (skylax), e “strappare” (skyllô). Nell’arte classica era raffigurata come una dea del mare dalla coda di pesce con un gruppo di parti anteriori canine che circondavano la sua vita.

Secondo gli scrittori tardo classici era una volta una bella ninfa amata dal dio del mare Glaukos (Glauco), ma il suo rivale geloso, la strega Kirke (Circe), impiegato magia per trasformarla in un mostro., I poeti più anziani, tuttavia, consideravano Skylla semplicemente un mostro nato in una famiglia mostruosa.

FAMIGLIA DI SCILLA

GENITORI

ENCICLOPEDIA

SCILLA (Skulla) e Cariddi, i nomi di due scogli tra Italia e Sicilia, e solo a breve distanza l’uno dall’altro. In mezzo a quella di queste rocce che era più vicina all’Italia, abitava, secondo Omero, Scilla, una figlia di Crataeis, un mostro pauroso, che abbaiava come un cane, con dodici piedi, sei lunghi colli e bocche, ognuna delle quali conteneva tre file di denti aguzzi., La roccia opposta, che era molto più basso, conteneva un immenso fico-albero, sotto il quale ci abitava Cariddi, che tre volte ogni giorno inghiottito le acque del mare, e tre volte li gettò di nuovo: entrambi erano formidabili per le navi che dovevano passare tra di loro (Hom. Overdose. xii. 73,&c., 235, & c.). Le tradizioni successive rappresentano Scilla come figlia di Phorcys o Phorbas, da Hecate Crataeis (Apollon. Rod. iv. 828,&c.,, con la Scholiast), o da Lamia; mentre altri fanno di lei una figlia di Tritone, o Poseidone e Crataeis (Eustath. ad Hom. p. 1714), o di Typhon e Echidna (Hygin. Fab. praef.). Alcuni, ancora una volta, la descrivono come un mostro con sei teste di animali diversi, o con solo tre teste (Tzetz. ad Licof. 650 ; Eustat. l. c.). Una tradizione narra che Scilla in origine era una bellissima fanciulla, che spesso giocava con le ninfe del mare, ed era amata dal dio marino Glauco., Ha applicato alla Circe per mezzo di rendere Scilla ricambiare il suo amore; ma Circe, geloso della bella fanciulla, gettò la magia delle erbe nel pozzo in cui Scilla era abituato a fare il bagno, e da queste erbe la fanciulla era tramutato in modo tale che la parte superiore del suo corpo è rimasto quello di una donna, mentre la parte inferiore è stata cambiata la coda di un pesce o di serpente, circondato da cani (Ov. Soddisfare. xiii. 732,&c., 905, xiv. 40,&c.; Tibull. iii. 4. 89)., Un’altra tradizione riferiva che Scilla era amata da Poseidone, e che Anfitrite, per gelosia, la trasformò in un mostro (Tzetz. ad Licof. 45; Serv. ad Aen. iii. 420). Eracle è detto di aver ucciso lei, perché aveva rubato alcuni dei buoi di Geryon, ma Phorcys si dice che hanno ripristinato la sua vita (Eustath., Tzetz. Hygin., l. c.). Virgilio (Aen. vi. 286) parla di diversi Scylla, e li pone nel mondo inferiore (comp. Lucret. v. 893).

Fonte: Dizionario di biografia e mitologia greca e romana.,

LETTERATURA CLASSICA CITAZIONI

PARENTELA DI SCILLA

Scilla, Lucano a figure rosse cratere C5th B. C., Musée du Louvre

SCILLA & IL VIAGGIO DI ULISSE

Omero, Odissea 12. 54 e ss. (trans. Shewring) (epopea greca C8th AC):
“‘ Quando il tuo equipaggio ha remato oltre le Seirenes (Sirene), non ti dirò espressamente quale dei due modi dovresti prendere; devi seguire il tuo consiglio lì; ti darò solo conoscenza di entrambi., Da un lato ci sono rocce oscuranti contro le quali precipitano i possenti flutti della dea dei mari dagli occhi azzurri. Gli dei benedetti chiamano queste rocce i Vagabondi . . . Dall’altro lato ci sono un paio di scogliere. Uno di loro con il suo picco frastagliato arriva fino al cielo disteso, avvolto in una nuvola scura che non si separa mai. Non c’è cielo limpido sopra questa cima nemmeno in estate o in tempo di raccolta, né un uomo mortale potrebbe arrampicarsi su di essa o prendere un punto d’appoggio su di essa, non se avesse venti mani e piedi; così liscia è la pietra, come se fosse tutto brunito sopra., A metà strada sulla scogliera c’è una grotta torbida, di fronte a Erebos, e senza dubbio è passato questo, Odisseo, che tu e i tuoi uomini guiderete la tua nave. La freccia di un uomo forte sparata da una nave sottostante non avrebbe raggiunto i recessi di quella grotta. Dentro vive Skylla (Scilla), urlando orribilmente; la sua voce non è più profonda di quella di un giovane cucciolo, ma lei stessa è un mostro temibile; nessuno poteva vederla ed essere ancora felice, nemmeno un dio se fosse andato in quel modo., Ha dodici piedi tutti penzolanti, sei lunghi colli con una testa macabra su ciascuno di essi, e in ogni testa una tripla fila di denti affollati e ravvicinati, pieni di morte nera. Sprofondata fino alla vita nei recessi della grotta, esce ancora la testa da quella spaventosa cavità, e lì, brancolando avidamente intorno alla roccia, pesca per i delfini (delphines) e per gli squali (kynes) e qualsiasi bestia (ketos) più grande di queste che può afferrare da tutte le migliaia che hanno il loro pascolo da Anfitrite rumorosa., Nessun marinaio, in nessuna nave, si è mai vantato di navigare in quel modo illeso, poiché con ogni sua testa strappa e porta via un uomo dalla nave a prua oscura. Vedrai che l’altra scogliera si trova più in basso, non più del volo di una freccia. Su questo cresce un grande fico frondoso; sotto di esso, Kharybdis impressionante (Cariddi) succhia l’acqua scura verso il basso . . . No, stai più vicino alla scogliera di Skylla, e fila oltre quella il più rapidamente possibile; molto meglio perdere sei uomini e mantenere la tua nave che perdere i tuoi uomini uno e tutti.,‘
Così ha parlato, e le ho risposto: ‘Sì, dea, ma dimmi veramente could potrei in qualche modo sfuggire a questo terribile Kharybdis e tuttavia prendere posizione contro l’altro quando ha cercato di fare i miei uomini la sua preda?’
Così ho parlato, e subito la dea queenly rispose : ‘Uomo volitivo , è la vostra mente quindi impostato su ulteriori pericoli, nuove imprese di guerra? Non ti inchinerai agli stessi dei senza morte? Skylla non è di tipo mortale; è un mostro senza morte, cupo e malvagio, selvaggio, da non combattere. Contro di lei non c’è difesa, e la via migliore è la via della fuga., Se ti fermi ad armare accanto a quella roccia, temo che possa sfrecciare di nuovo, afferrare di nuovo con tante teste e strappare tanti uomini come prima. No, fila forte e invoca Krataiis( Crataeis); lei è la madre di Skylla; è lei che l’ha portata a tormentare l’umanità; Krataiis la terrà dal guizzo due volte.'”

Homer, Odyssey 12. 210 – 259:
” Ma l’isola era a malapena lasciata indietro quando vidi del fumo sopra pesanti interruttori e udii un gran rumore . . .
“. . . E a te, steersman . . ., tenere il mestiere lontano dal fumo e interruttori e piuttosto fare per la roccia laggiù, per timore che di sorpresa si dovrebbe lasciare la nave guidare dall’altra parte e dovrebbe portare tutti noi alla rovina.’
Così ho parlato, e subito hanno obbedito alle mie parole. Avevo smesso di menzionare Skylla (Scilla), un orrore inesorabile; l’equipaggio nella paura avrebbe potuto lasciare i remi e rannicchiarsi all’interno della stiva., E qui mi lasciai dimenticare quel comando fastidioso di Kirke (Circe); mi aveva detto di non armarmi affatto, ma indossai la mia gloriosa armatura, presi una lunga lancia in entrambe le mani e salii fino al mezzo ponte in avanti, poiché fu da lì che pensai di intravedere per primo Skylla, quel mostro della roccia che stava portando la rovina ai miei compagni. Non potevo ancora spiarla da nessuna parte, e i miei occhi si stancarono mentre guardavo da questa parte e quella verso la roccia nebbiosa.,
Così con molto lamentando abbiamo remato su e nello stretto; questo lato giaceva Skylla; quel lato in modo orribile, diabolico Kharybdis (Cariddi) . . .Avevamo guardato la sua strada con la paura della morte su di noi; e in quel momento Skylla strappato da dentro la mia nave i sei del mio equipaggio che erano più forte di braccio e più robusto. Quando voltai lo sguardo verso la nave in cerca dei miei compagni, vidi solo i loro piedi e le loro mani mentre si alzavano; mi chiamavano nell’angoscia del loro cuore, gridando il mio nome per l’ultima volta., Come quando un pescatore su un promontorio che si prende una lunga asta per catturare piccoli pesci con la sua esca e getta il suo bue-linea capelli giù nel mare sottostante, poi afferra le creature, uno per uno, e li getta a terra ancora si contorce; così Skylla oscillato mio contorce compagni fino alle rocce, e non all’ingresso iniziato a mangiarli come strillavano e allungò erede mani per me nel loro estremo di agonia. Molte cose pietose hanno incontrato i miei occhi nei miei bagni e nelle mie ricerche attraverso i sentieri del mare, ma questo è stato il più pietoso di tutti., Quando avevamo lasciato le rocce dietro di noi con Skylla e terribile Kharybdis, siamo venuti abbastanza presto per la bella isola del dio del sole.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca E7. 20 – 21 (trans. Aldrich) (mitografo greco C2nd A. D.):
“Odisseo è venuto a un passaggio diviso. Su un corso giacevano le rocce chiamate Planctai (Planctae), e sull’altro c’erano due grandi scogliere, in una delle quali c’era Skylla (Scilla), figlia di Krataiis (Crataeis) e Trienos o Phorkos (Phorcus). Aveva la faccia e il seno di una donna, ma dai suoi fianchi crescevano sei teste di cane e dodici piedi di cane., Sull’altra falesia c’era Kharybdis (Cariddi) . . . Kirke (Circe) aveva avvertito Odissea di non prendere la rotta dal Planctai, così ha iniziato invece oltre la scogliera di Skylla, ponendosi a poppa, armato fino ai denti. Ma Skylla apparve, afferrò sei compagni e li inghiottì.”

Athenaeus, Deipnosophistae 1. 13 ter (trans. Gullick) (rhetorician greco C2nd a C3rd A. D.):
” Il poeta paragona quei compagni di Odysseus che erano stati strappati in su da Skylla (Scylla), per pescare catturati su un palo lungo e gettato fuori sulla riva.,”

SCILLA & IL VIAGGIO DEGLI ARGONAUTI

Scilla, Apula a figure rosse vaso frammento C4th B. C., Il J. Paul Getty Museum

Apollonio Rhodius, Argonautica 4. 786 e segg. (trans. Rieu) (Greco epico C3rd B. C.):
“‘ Li ho portati in modo sicuro attraverso le rocce vaganti, dove le esplosioni infuocate infuriano e ruggiscono e i rulli si rompono in schiuma sulle scogliere frastagliate., Ma rimane ancora per loro passare la grande scogliera di Skylla (Scilla) e il gorgogliante vortice di Kharybdis (Cariddi).””

Apollonio Rodio, Argonautica 4. 825:
“‘ E non lasciare che i miei amici siano così incauti da cadere in Kharybdis (Cariddi), o ad un solo sorso li inghiottirà tutti. Né lasciarli andare troppo vicino al covo odioso di Ausonian Skylla (Scilla), il mostro malvagio portato a Phorkys da Hekate (Hecate), che gli uomini chiamano Kratais (Crataeis) n o lei può piombare giù, prendere la sua scelta e distruggerli nelle sue terribili fauci., Quello che devi fare è così per guidare la nave che sfuggono al disastro, anche se solo per un pelo.””

Apollonio Rodio, Argonautica 4. 921 ff:
” Gli Argonauti navigarono nel buio. Le Seirene (Sirene) erano dietro di loro, ma pericoli peggiori giacevano davanti, in un luogo dove due mari si sono incontrati e la spedizione è venuto a dolore. Da un lato la scogliera di Skylla (Scilla) hove in vista; dall’altro Kharybdis (Charybdis) ribolliva e ruggiva incessantemente; mentre al di là, grandi mari erano in piena espansione sulle rocce vaganti.”

Seneca, Medea 350 ss. (trans. Miller) (Tragedia romana C1st A. D.,):
” Che cosa, quando la cameriera di Peloro siciliano, la sua vita begirt con i cani, ha aperto tutte le sue gole spalancate insieme? Chi non ha rabbrividito in ogni arto quando quel mostro ululava con così tante lingue?”

SCILLA& IL VIAGGIO DI ENEA

Virgilio, Eneide 3. 420 e segg. (trans. Day-Lewis) (epopea romana C1st AC):
“Scilla custodisce la riva destra, insaziabile Charybdis la sinistra . . . Ma Scilla si nasconde invisibile in una tana cavernosa, da cui spinge fuori le labbra per trascinare le navi sulle rocce., La sua parte superiore è umana-il bel corpo di una ragazza fino alle parti intime; sotto, è uno strano mostro marino, con la coda di delfino e una pancia di tipo wolverine. Si consiglia di prendere una lunga bussola, anche se si protrae il viaggio, e navigare a destra intorno al capo siciliano di Pachynum, un marchio più meridionale, piuttosto che fissare gli occhi su quella Scilla freakish all’interno della sua vasta caverna o le rocce dove i suoi cani blu mare stanno abbaiando.”

Ovidio, Metamorfosi 14. 44 e ss. (trans. Melville) (epopea romana dal C1 a. C. al C1 d. C.,):
“Scilla rimase lì dove si trovava e, quando arrivò la prima occasione per sfogare la sua rabbia e il suo odio su Circe, derubò Ulisse dei suoi compagni. Più tardi, anche, avrebbe affondato i galeoni troiani, se non fosse stata trasformata prima che entrassero in una scogliera le cui rocce si alzano oggi, e i marinai la evitano ancora e si allontanano.”

Ovidio, Metamorfosi 14. 75 ff:
“Dopo la scogliera di Scilla e Cariddi rapaci i galeoni Troianae avevano vinto la loro strada e quasi raggiunto le coste di Ausonia .,”

L’UCCISIONE DI SCILLA DA ERCOLE

LA METAMORFOSI DI SCILLA DA CIRCE

Scilla, Apula a figure rosse vaso frammento C4th B. C.

Pseudo-Igino, Fabulae 199 (trans. Grant) (mitografo romano C2nd A. D.):
“Scilla, figlia del fiume Crataeis, si dice che sia stata una fanciulla più bella. Glauco la amava, ma Circe, figlia di Sol, amava Glauco., Poiché Scilla era abituata a fare il bagno nel mare, Circe, figlia di Sol, per gelosia avvelenò l’acqua con la droga, e quando Scilla scese in essa, spuntarono dei cani dalle sue cosce, e fu fatta un mostro. Vendicò le sue ferite, perché mentre Ulisse navigava, lo derubò dei suoi compagni.”

Ovidio, Metamorfosi 13. 729 e ss. (trans. Melville) (epopea romana C1st AC a C1st DC):
” La flotta ha fatto terra a evenfall sulla sabbia scaffalatura di Zancle., Scilla infesta la costa destra, la sinistra inquieta Cariddi; uno afferra le navi di passaggio e le succhia giù per vomitarle guadagno; l’altro inanellato sotto la sua vita nera infernale con cani infuriati.Ha il viso dolce di una ragazza, e se i racconti che i poeti hanno tramandato non sono tutti falsi, una volta era una ragazza dolce.
Molti pretendenti cercarono la sua mano, ma lei li respinse tutti e andò dalle Ninfe del mare (Ninfe Pelagi) was era la Ninfa del Mare preferita told e raccontò come aveva eluso tutto l’amore dei giovani. Poi Galatea lasciando Scilla pettinare i capelli, tirò un sospiro profondo . . .,
Galatea finì e il gruppo di Nereide si disperse e nuotò via attraverso le placide acque della baia. Scilla tornò indietro; non osò fidarsi di se stessa lontano in mare. Lungo le sabbie assetate gironzolava nuda o, quando era stanca, si dirigeva verso una piccola baia chiusa a terra e nelle sue onde riparate godeva di un bagno rinfrescante. Improvvisamente, rompendo la superficie del mare apparve Glauco . . . Vide la ragazza e si fermò, il suo cuore trafitto, poi le parlò, parlò tutto ciò che pensava potesse rimanere il suo volo., Ma Scilla fuggì (il suo terrore diede la sua velocità) e raggiunse una scogliera che saliva dalla riva, una vasta scogliera vicino allo stretto, che torreggiava fino a una grande vetta e con la sua altezza ricoperta di alberi si alzava in una curva lontana sul mare. Il posto era sicuro; si fermò; non poteva dire se fosse dio o mostro . . .
Tanto diceva , e avrebbe detto anche di più, ma Scilla fuggì.Infuriato per la sua repulsione, fece furore per le sale magiche di Circe . . .
“. . . Io, Circe, prego di essere tua. Disprezzate chi vi disprezza; accogliete chi vi vuole. Con un atto ci compensa entrambi!,‘
Ma Glauco rispose: ‘Presto cresceranno foglie verdi nel mare o alghe sulle colline che cambierò il mio amore mentre Scilla vive.’
La rabbia riempì il cuore della dea. Non aveva alcun potere né desiderio di ferirlo for perché lo amava bene turned, così rivolse la sua rabbia sulla ragazza che scelse. Furiosa per il suo disprezzo, mise insieme le sue erbe mal famose, le sue erbe di succo orribile, e, mentre le macinava, cantò i suoi incantesimi demoniaci . . .,
C’era una piccola baia, piegata come un arco, un luogo di pace, dove Scilla amava oziare, il suo rifugio dalla rabbia del mare e del cielo, quando in mezzo al cielo il sole con la forza più forte brillava dal suo zenit e l’ombra giaceva meno. Contro la sua venuta Circe aveva contaminato questa baia tranquilla con le sue droghe deformanti, e dopo di loro aveva cosparso essenze di radici nocive; poi con le labbra della sua strega aveva borbottato tre volte nove volte un labirinto sconcertante di incantesimi magici. Scilla venne e guadò in mezzo alla vita, quando intorno ai suoi leoni vide bestie mostruose che abbaiano., In un primo momento, non sognando che erano parte di lei, fuggì e spinta nella paura i bruti bullismo via. Ma ciò che temeva e fuggì, andò a prendere, e cercando le sue cosce, le sue gambe, i suoi piedi, trovò invece le mascelle spalancate come il vile segugio di Ade . In bilico su un branco di bestie! Niente gambe! Sotto i suoi cani ombelico, inanellati in una fila infuria! Glauco, il suo amante, pianse e fuggì dall’abbraccio di Circe che aveva usato troppo crudelmente il potere della sua magia. Scilla rimase lì dove si trovava e, quando arrivò la prima occasione per sfogare la sua rabbia e il suo odio su Circe, derubò Ulisse dei suoi compagni., Più tardi, anche, avrebbe affondato i galeoni troiani, se non fosse stata trasformata prima che entrassero in una scogliera le cui rocce si alzano oggi, e i marinai la evitano ancora e si allontanano.”

L’AMORE DI POSEIDONE& SCILLA

Secondo la scholia greca e romana Tzetzes su Licofrone 650 & Servio sull’Eneide 3.420 Skylla fu amata dal dio Poseidone e fu trasformata dalla moglie gelosa Anfitrite in un mare-mostro. Confronta la storia di Ovidio di Skylla, Glaukos (Glauco) e Kirke (Circe) sopra.,

SCILLA CUSTODE DEGLI INFERI

Scilla, bassorilievo greco da Melos C5th AC, British Museum

Virgilio, Eneide 6. 287 e segg. (trans. Fairclough) (epopea romana C1 a. C.):
” Molte forme mostruose oltre a varie bestie sono bloccate alle porte, Centauri (Centauri) e Scylla a doppia forma, e il centuplo Briareus, e la bestia di Lerna, sibilando orribilmente, e la Chimera armata di fiamma, Gorgoni e Arpie (Arpie), e la forma dell’ombra a tre corpi .,”

Statius, Silvae 5. 3. 260 e segg. (trans. Mozley) (Poesia romana C1st A. D.):
” Ma voi, O monarchi dei morti e tu, Ennean Giunone, se voi approvate la mia preghiera . . . lascia che il guardiano della porta non abbaia ferocemente, lascia che vales distanti nasconda la moltitudine dei Centauri e dell’Idra e l’orda mostruosa di Scilla .”

SCILLA POETIC MISCELLANY

Platone, Republic 588c (trans. Shorey) (filosofo greco C4th AC.,):
“Una di quelle nature che le antiche favole raccontano, come quella della Khimaira (Chimera) o Skylla (Scilla) o Kerberos (Cerberus), e i numerosi altri esempi che vengono raccontati di molte forme cresciute insieme in una sola.”

Ovidio, Metamorfosi 7. 62 e ss. (trans. Melville) (epopea romana C1st AC a C1st DC):
“Che dire di quelle strane storie di scogliere che si scontrano in mare aperto, onde vorticose di Charbydis che succhiano e vomitano per affondare le navi che odia, e avida Scilla, cint con selvaggi segugi che battono accanto ai mari della Sicilia (Sicilia).,”

Seneca, Medea 407 ff:
” Quale ferocia di bestie, quale Scilla, quale Cariddi, che risucchia le acque ausoniane e siciliane, o quale Aetna, che riposa pesantemente su Titano ansimante, brucerà con minacce come Me?”

Suidas sv Skylla (trans. Suda On Line) (Bizantina greco Lexicon C10th A. D.) :
“Skylla (Scilla) : La storia usato per essere detto che c’è un mostro nel Mar Tirreno che ha la forma di una donna molto bella per quanto riguarda i suoi occhi; ha sei teste di cane fianco a fianco; e per il resto un corpo snaky.,”

ANCIENT GREEK & ROMAN ART

P27.1 Scylla

Paestan Red Figure Vase Painting C4th B.C.

P27.2 Scylla

Apulian Red Figure Vase Painting C4th B.C.

P27.4 Scylla

Lucanian Red Figure Vase Painting C4th B.C.,

P27.3 Scylla

Apulian Red Figure Vase Painting C4th B.C.

R41.1 Scylla

Greek Bas-Relief C5th B.C.

R41.2 Scylla

Greco-Roman Bas-Relief A.D.

SOURCES

GREEK

ROMAN

BYZANTINE

  • Suidas, The Suda – Byzantine Greek Lexicon C10th A.D.

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