The Love Song of J. Alfred Prufrock (Italiano)

The Love Song of J. Alfred Prufrock (Italiano)

In “The Love Song of J. Alfred Prufrock” (1915), una poesia che T. S. Eliot aveva redatto all’età di 23 anni, adottò la voce di un uomo stanco di mezza età, o addirittura un’anima dannata dell’Inferno di Dante. Il calvizie Prufrock trova in un appuntamento per il tè con alcune signore alla moda l’occasione per la sofferenza esistenziale. Sulla strada per questo evento sociale, rinvia continuamente la “domanda travolgente”, presumibilmente una sorta di proposta alla signora che lo intrattenerà., Invece, si pone una serie di domande che, pur non essendo la domanda travolgente in sé, riflettono la sua crescente ansia: “dare / Disturbo l’universo?”; “Quindi come dovrei presumere?”; “E come dovrei iniziare?”Convinto di sapere già quale sofferenza lo attende -” Perché li ho già conosciuti tutti, li ho conosciuti tutti ” – decide che, sebbene indeciso come l’Amleto di Shakespeare, non ha nulla della grandezza di Amleto. Non farà la domanda schiacciante, per paura che lei risponda ” Non è quello che intendevo affatto / Non è affatto così.,”Invece, accetta l’assalto della vecchiaia e decide che nessuna storia d’amore lo attende:

Dovrei separarmi i capelli? Ho il coraggio di mangiare una pesca?
Io indossare pantaloni di flanella bianca, e camminare sulla spiaggia.
Ho sentito le sirene cantare, ciascuna a ciascuna.

Non penso che canteranno per me.

Il poema dimostra alcune delle qualità moderne che attrassero Pound a Eliot: la sua padronanza dei ritmi di conversazione, che diede forma in versi, i suoi colloquialismi, l’uso spiritoso della rima e le allusioni a Dante, Shakespeare e altri scrittori., Sebbene il poema non rifletta l’esperienza bellica, essendo stato scritto nel 1910-11, la prima poesia di Eliot suggerisce la direzione in cui la poesia modernista si muoverebbe durante e dopo la guerra: verso l’esplorazione della coscienza divisa, il tema che Eliot e Pound associarono entrambi a Henry James.

  1. Questa pagina è stata adattata dalla Cambridge Introduction to Modernism di Pericle Lewis (Cambridge UP, 2007), pp. 120-121.

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